12 maggio 2018

GIRO: I BIG ALLA PROVA ETNA. YATES IMPRESSIONANTE, ARU E FROOME ARRANCANO MA SI SALVANO

Dopo le prime scaramucce in Terra Santa e negli strappetti siciliani di Caltagirone e Santa Ninfa, il Giro D'Italia numero 101 è entrato nel vivo con il primo vero arrivo in salita, che ha messo allo scoperto la reale condizione dei pretendenti al trofeo senza fine. Passiamo quindi in rassegna le sensazioni che i big hanno dato scalando l'Etna.

Sul vulcano più alto d'Europa (salita di 15 km con pendenza media del 6.5% e punte massime del 15) c'è stata una sola grande vincitrice, ossia la Mitchelton - Scott, che ha fatto la cosiddetta accoppiata "Tappa e maglia". Ciò grazie ad un'ottima tattica, mandando in fuga oltre al vincitore Esteban Chaves (forse il gruppo non avrebbe dovuto permetterglielo) E il passista Jack Haig che ha fatto il "lavoro sporco" fino ai piedi della salita. Lavoro finalizzato poi grazie alla condizione dei suoi due capitani, col colombiano che si è imposto sul traguardo dell'Osservatorio Astrofisico, ma soprattutto con Simon Yates, l'unico nel gruppo maglia rosa a fare davvero la differenza. In un certo equilibrio tra gli uomini di classifica, dopo aver risposto agevolmente ai tentativi di Lopez e Pozzovivo, è riuscito a guadagnare nell'ultimo chilometro e mezzo, tra l'altro nel tratto di salita più facile, ben 26 secondi. E avrebbe ottenuto di più se non avesse avuto il compagno di squadra in testa, che gli ha impedito di scattare solo quando era diventato imprendibile per la concorrenza.
Adesso per la squadra australiana c'è l'onere di controllare la corsa, con Yates in maglia rosa, ma con la possibilità di lottare per la vittoria con due pedine (Chaves è terzo a 26"). Nel fine settimana, con la scalata al Santuario di Montevergine ma soprattutto con la tappa di Campo Imperatore, scopriremo qualcosa di più sull'atteggiamento di una squadra comunque completa e competitiva (con gregari scalatori come Kreuziger e Nieve e passisti come Haig e Tuft).

Tra i big indicazioni positive sono arrivate da due scalatori che in Israele erano dati come outsider: Domenico Pozzovivo e George Bennett. Il lucano ha dimostrato un'ottima condizione, sia sugli arrivi in cima agli strappetti siciliani, sia a cronometro - tabù storico del corridore della Bahrain Merida, dove è arrivato decimo - ma negli scatti sull'Etna non è riuscito a fare la differenza sulla concorrenza. Il primo a rispondere ai suoi scatti è stato George Bennett, che ha provato anche a dar man forte alle azioni del piccolo scalatore italiano.

Prestazioni altalenanti per i capitani del Team Astana e dell'FDJ, Miguel Angel Lopez e Thibaut Pinot. Il giovane colombiano, già piuttosto in ritardo in classifica per un prologo non all'altezza e il dritto nel finale di Santa Ninfa, ha provato più volte a fare selezione - anche con la squadra nella prima parte di salita -, però è sembrato pagare le accelerazioni di Pozzovivo. Il francese invece, non ha risposto sempre celermente, però nella volata per il terzo posto ha fatto valere il suo spunto veloce conquistando così quattro secondi sulla concorrenza.

Passando ai meno positivi invece, troviamo i tre favoriti principali del Giro: Tom Dumoulin, Chris Froome e Fabio Aru. Se per l'olandese c'è stato un timido tentativo, per gli altri due si è giocato solamente in difesa. Tuttavia la loro condizione è data in crescendo e nel loro programma ci sarà una terza settimana al top.

Nonostante i vari tentativi, quindi, nulla di fatto tranne per Yates che ha conquistato la leadership. Appuntamento nel weekend, dove sicuramente non si saprà chi vincerà il Giro (lo Zoncolan e il Colle delle Finestre sono ancora lontani), ma potremo scoprire se qualcuno di questi lo perderà.

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